Rai, Peluffo (Pd): La misura è colma, Minzolini si comporta da tifoso e dimentica di essere il direttore del principale telegiornale delle televisioni pubbliche

(da Il Corriere della Sera.it)

«Sì, io credo che resterò alla direzione del Tg1 sino a quando ci sarà Berlusconi, poi non so. D’altronde in Rai funziona così, Riotta al mio posto è durato quanto è durato Prodi». Lo ha detto il direttore della testata, Augusto Minzolini, a Radio 24, durante la «Zanzara».

QUIRINALE – A giudizio di Minzolini, «Berlusconi deve resistere, deve resistere per i due anni che gli rimangono. D’altronde negli altri Paesi, come in America o in Germania, se i leader perdono le elezioni di medio termine non si dimettono, queste richieste si sentono solo in Italia». Per il direttore del Tg1, «Berlusconi nel 2013 può puntare al Quirinale, magari creando un ticket legato alla nuova leadership per il centrodestra».

LE REPLICHE: PELUFFO – Dichiarazioni che hanno provocato numerose prese di posizione polemiche. Vinicio Peluffo (Pd): «La misura è colma, Minzolini si comporta da tifoso e dimentica di essere il direttore del principale telegiornale delle televisioni pubbliche. Si tratta di un incarico molto delicato che richiede professionalità, oggettività ed imparzialità. Minzolini si sta dimostrando del tutto inadeguato ma per fortuna comincia ad essere sgradito anche in importanti settori della maggioranza».

PARDI – «Finalmente Minzolini dichiara apertamente il suo voto di servitù e il suo incondizionato amore politico»: questa la dichiarazione del capogruppo dell’Italia dei Valori in Vigilanza Rai, Francesco «Pancho» Pardi, che ha aggiunto: «Minzolini dovrebbe essere il direttore di un telegiornale pubblico che offre un servizio pubblico e, quindi, un’informazione equilibrata. Ed, invece, è solo il portavoce di Berlusconi. Noi dell’IdV lo abbiamo sempre detto e oggi ad ammetterlo è lo stesso direttorissimo che, vedendo il suo capo all’angolo, addirittura lo incita a resistere fino al 2013 per scalare la strada (impossibile) fino al Colle. Adesso – ha concluso Pardi in una nota – il direttore generale della Rai dovrebbe licenziare Minzolini e l’Ordine dei giornalisti sospenderlo per violazione reiterata del codice deontologico. Comunque è chiaro a tutti che ormai il centrodestra è talmente disperato che non ha più nemmeno il pudore di fingere e Berlusconi è arrivato agli sgoccioli tanto che deve ricorrere alla difesa a spada tratta del direttorissimo».

MINZOLINI RIBATTE – «Di imbecilli è pieno il mondo. Io ho fatto solo una constatazione che non era neppure riferita a me, ma al mio predecessore. E cioè che quando Prodi lasciò Palazzo Chigi, Riotta lasciò il Tg1». Così il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, ha replicato alle critiche per le sue dichiarazioni rilasciate a Radio24. «Questo non significa che Riotta sia stato schiavo di Prodi, come qualcuno potrebbe pensare se usasse lo schema logico di qualche idiota – prosegue Minzolini -. Si tratta purtroppo di una prassi che in Rai è stata seguita a ogni cambio di maggioranza. Basta dare un’occhiata agli annali: da Rossella a Borrelli, da Sorgi a Mimun, per parlare solo degli ultimi direttori».
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