Stupri: Colli (Pdl) e Peluffo (Pd) chiedono più risorse contro recidiva

(OMNIMILANO) Milano, 26 nov – Un’iniziativa parlamentare
bipartisan per l’istituzione nelle carceri di servizi di
recupero per autori di reati sessuali attraverso il
coinvolgimento del privato sociale, sull’esempio della casa
circondariale di Bollate. Obiettivo: abbattere la recidiva. Oggi
la senatrice del Pdl Ombretta Colli e il deputato del Pd Vinicio
Peluffo
, parlamentari lombardi, dopo una visita congiunta
quest’estate al carcere diretto da Lucia Castellano, hanno
depositato alla Camera e al Senato un’interrogazione al Governo.
L’obiettivo è sapere quali fondi sono a disposizione per i
progetti di trattamento dei colpevoli di abusi sessuali e
sondare le intenzioni dell’esecutivo circa l’istituzione in ogni
carcere che lo necessiti di “un servizio di recupero che possa
entrare in rete con strutture esterne per continuare il
programma e il controllo anche a fine reclusione”. L’adozione di
“efficaci strategie di intervento – affermano Colli e Peluffo -,
oltre ad agevolare il reinserimento dei detenuti, garantisce
sicurezza perché va ad incidere sull’abbattimento della recidiva
del reato”.
La recidiva tra gli autori di reati sessuali dopo il trattamento
intensificato, secondo i dati forniti dall’equipe del carcere di
Bollate, scende dal 20% e più al 5. La sperimentazione, che
prima in Italia ha preso il via nel settembre 2005 ed è
economicamente sostenuta da un finanziamento integrato di
Provincia di Milano (20mila euro) e Regione Lombardia (50mila
euro), si basa su un programma serrato di colloqui psicologici,
analisi criminologiche, attività di gruppo come yoga e
arteterapia e trattamenti farmacologici di supporto se
necessari.
Secondo i dati Istat e del Ministero delle Pari Opportunita’,
sono più di mezzo milione le donne vittime di stupri o di
tentati stupri in Italia, solo negli ultimi tre anni se ne
contano 118mila, e hanno per lo più tra i 25 e i 44 anni. Per le
under 25 il tasso di vittimizzazione scende dal 3,6% all’1,9 per
cento, anche se negli ultimi tre anni il trend si è invertito.
Il fenomeno e’ più diffuso al nord (3,4% nel nord-est e 3,3% nel
nord-ovest) e nei comuni delle aree metropolitane (3,6%).
Soltanto il 7,4% delle donne che ha subito una violenza tentata
o consumata nel corso della vita ha denunciato il fatto (9,3%
negli ultimi tre anni).
Sempre secondo i dati Istat circa la metà delle donne in età
14-59 anni (9 milioni e 860 mila, pari al 55,2%) hanno subito
nell’arco della loro vita almeno una molestia a sfondo sessuale.
Tra queste le molestie verbali e le telefonate oscene sono le
più diffuse (rispettivamente il 25,8% e il 24,8% delle donne con
età compresa tra i 14 e i 59) seguono gli episodi di pedinamento
e gli atti di esibizionismo (entrambi il 23% circa) e le
molestie fisiche (quasi il 20%).
La violenza sessuale domestica o commessa da individui noti alla
vittima è il nocciolo duro del problema: il 69,7 % degli stupri
(60,9% dei quali commessi da italiani) ha protagonisti i
partner, il 17,4 è imputabile a conoscenti e solo il 6,2
coinvolge estranei. Lo scorso anno il ministero dell’Interno ha
catalogato 4637 reati sessuali.
red