Rai: domani concessione in Cdm, poi tocca alla Vigilanza

(agenzia ANSA)

Conto alla rovescia per il primo via libera alla nuova convenzione tra lo stato e la Rai. Domani – come annunciato dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli – il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare lo schema di concessione per il servizio pubblico televisivo. “In queste ore – ha spiegato – occorre definire gli ultimi aspetti di questo importante atto”. La concessione ventennale e’ scaduta il 6 maggio del 2016. Poi, di proroga in proroga, si e’ arrivati al 30 aprile del 2017. Entro quella data dovra’ chiudersi l’iter per il rinnovo, questa volta decennale, con il passaggio prima in Commissione di Vigilanza per il parere e poi il ritorno in Consiglio dei ministri per l’ok definitivo. L’ufficio di presidenza della bicamerale ha nominato relatore di maggioranza il deputato Vinicio Peluffo (Pd) e relatore di minoranza il senatore Maurizio Rossi (Gruppo Misto – Liguria Civica). “Contiamo di svolgere un percorso ricco in tempi brevi – ha fatto sapere Peluffo -. Lo schema dovrebbe essere trasmesso martedi’ prossimo alla Commissione, che avra’ un mese di tempo per esprimere il proprio parere, obbligatorio ma non vincolante. Poi il percorso sara’ perfezionato entro il 30 aprile”. E’ stato stilato il calendario delle audizioni a San Macuto: la prossima settimana saranno ascoltati il governo, l’Agcom e l’Antitrust, poi i vertici della tv pubblica e le associazioni interessate. “Il lavoro sara’ tutto improntato verso l’indiscutibile tutela dell’interesse dei cittadini – ha aggiunto Rossi -. Sara’ necessario verificare se la procedura fin qui seguita sia conforme con la nostra legislazione e quella dell’Unione Europea”. Il dibattito sulla Rai negli ultimi giorni si e’ animato dopo l’estensione del tetto di 240 mila euro agli artisti, che entrera’ in vigore ad aprile se non ci sara’ un intervento di segno opposto del Tesoro, e sull’ipotesi di mettere a gara una parte del servizio pubblico. Temi correlati al rinnovo della concessione, come quello dei tetti pubblicitari, che non entreranno pero’ nello schema, che si concentrera’ sui principi generali della futura azione della Rai. A partire dalla definizione del perimetro del servizio pubblico, distinto dall’attivita’ di tipo commerciale, che consentira’ agli organi aziendali di procedere nel piano industriale ed editoriale ad una ridefinizione di trasmissioni e canali. Tra i temi delle linee guida, il sostegno che la Rai e’ tenuta a dare alla produzione audiovisiva nazionale, l’universalita’ del segnale e la programmazione in lingua inglese.