Newsletter n. 8

Si preannuncia un agosto di fuoco. Spesso questa frase è attribuita al rischio incendi che ogni anno deturpano il nostro paese, speriamo che ciò non accada  e speriamo che non divampi l’incendio metaforico di una crisi irreversibile per il sistema Italia. Le scorse settimane hanno visto una crescente sfiducia, nel nostro paese dei mercati e degli istituti finanziari,che si è tradotta in attacchi speculativi: miliardi di valore di capitalizzazione delle aziende  bruciati in borsa  e aumento dei tassi dei titoli del debito pubblico italiano. La manovra varata da Tremonti è già oggi insufficiente, e il governo non è riuscito a reagire a questo momento drammatico. Serve un cambio, il PD lo dice da tempo, senza una radicale svolta nella guida politica, l’Italia non si risolleva. Dimissioni di Berlusconi, governo di emergenza o elezioni. Il PD è chiamato a svolgere fino in fondo il motivo per cui è nato: cambiare profondamente la politica italiana, le istituzioni, la società. Oggi più di ieri, per la crisi che il nostro paese affronta e perché è messa in discussione la credibilità stessa del PD dai fatti che abbiamo letto sui giornali. Pronzato, Tedesco, Penati. Situazioni diverse, da distinguersi tra di loro, ma che tutte chiamano in causa la capacità di reazione del PD. Mi soffermo sul “caso Penati” perché conosco Filippo e perché rappresenta una parte fondamentale del gruppo dirigente del PD milanese, lombardo e nazionale. Come è stato detto fin dall’inizio, piena fiducia nella magistratura(che faccia il suo corso fino in fondo, in fretta) e piena fiducia che penati saprà dimostare la propria estraneità ai fatti contestati. Le sue dimissioni sono state un gesto non scontato (il codice etico del PD le prevede in caso di rinvio a giudizio) e un atto di riguardo nei confronti delle istituzioni e del partito. Ma la questione è più ampia – lo ripeto – il PD esce da queste terribili settimane se riprende il suo spirito fondativo, la sua originale spinta al cambiamento. non basta dire che se qualcuno ha sbagliato, deve pagare (con la presunzione di innocenza, fino a prova contraria!), dobbiamo cambiare le regole per evitare il più possibile che qualcuno nel PD e fuori del PD possa sbagliare. Basta ingerenza della politica nella gestione, perchè in rai devono comandare i partiti? Perchè nella sanità lombarda i direttori generali devono essere nominati per appartenenza alle “sottocomponenti” dei partiti di centrodestra? perchè tanti enti locali più che produrre efficienze nei servizi ai cittadini, producono società partecipate che producono posti in consigli di amministrazione? Potrei continuare, ma ci siamo capiti….le proposte per affrontare questi nodi ci sono: dall’amministratore unico per la rai (depositata alla camera) al piano industriale per la pubblica amministrazione (depositata al senato). Serve l’orgoglio di un partito che affronta la tempesta non rinchiudendosi sottocoperta ma navigando sulla propria rotta con determinazione. Apertura alla società, trasparenza, liberalizzazioni.
Il PD è la forza propulsiva del cambiamento oppure non è PD.
Su questi temi ritornerò in maniera più diffusa a fine agosto, nel frattempo allego alcuni elementi dell’attività parlamentare ed auguro a tutti buone ferie.

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La Rai ha il dovere di garantire il servizio d’informazione anche agli italiani all’estero. Gli impegni assunti nel contratto di servizio non possono risolversi in semplici enunciazioni di principio. Leggi l’articolo su

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Presentata proposta di legge: disposizioni per il riconoscimento della professionedi mediatore linguistico-culturale