La Rai lancia la ricerca di una nuova sede per gli studi che chiudono

(da LA REPUBBLICA)

Una ricerca sul mercato immobiliare, per trovare una soluzione che permetta di chiudere senza danni per la produzione la sede di via Mecenate, con l’affitto in scadenza. Oppure, in alternativa, il rientro di tutte le attività nella sede storica di corso Sempione, ma a patto di riqualificarla pesantemente. La Rai cerca una nuova casa a Milano: ed è questo — dopo anni di polemiche e interrogazioni — il primo passo per quel tentativo di avere «più Rai a Milano», come chiede la città da anni e come era stato deciso anche negli ultimipiani aziendali.
La conferma della «indagine di mercato» sui possibili indirizzi alternativi a via Mecenate, «che verrà avviata entro il mese di ottobre 2017» è contenuta nella risposta che la presidente della Rai Monica Maggioni e il direttore generale Mario Orfeo hanno dato ieri all’interrogazione presentata dal deputato Pd Vinicio Peluffo, membro della commissione di vigilanza Rai. Peluffo aveva scritto ai vertici della tv pubblica a fine settembre, dopo che sia il sindaco Beppe Sala che il governatore Roberto Maroni erano tornati a chiedere di rafforzare il ruolo della Rai a Milano in tempi brevi, e dopo che il sindaco aveva anche incontrato l’ex direttore Antonio Campo Dall’Orto per parlare dell’ipotesi di fare della sede milanese — e quindi della città — la capitale dell’informazione e del multimediale.
Non che sia una novità, la questione Rai a Milano: già nel 2014 l’allora direttore Gubitosi aveva incontrato Maroni e il sindaco Pisapia, spiegando di essere alla ricerca di una nuova sede che sostituisse l’obsoleta corso Sempione. Da allora, però, niente si è davvero mosso e in più il contratto d’affitto per la seconda sede di via Mecenate scade tra due anni, quindi bisogna essere pronti. Il nuovo direttore Orfeo, nell’audizione in Vigilanza di inizio agosto, aveva spiegato, parlando della «strategicità della presenza di Rai a Milano», che «il centro di produzione è datato e al momento stiamo valutando due ipotesi: una interna di ristrutturazione e potenziamento di corso Sempione, con rientro di gran parte dell’attività svolta all’esterno» oppure «l’individuazione di possibili soluzioni esterne alternative, insieme a una ristrutturazione più leggera del centro di produzione». Quale potrebbe essere questa sede? L’ipotesi più ricorrente è quella degli spazi della Fiera al Portello, che avrebbero il vantaggio logistico della vicinanza fisica con la sede principale: su corso Sempione, intanto, a fine settembre la Rai ha lanciato un avviso di manifestazione di interesse per lavori straordinari di manutenzione che scade tra pochi giorni.
Proprio per la necessità di decidere in tempi rapidi il deputato Pd, nella sua interrogazione, chiedeva se l’azienda avesse «approntato gli strumenti programmatici necessari per definire modalità, tempistiche e costi delle operazioni». Dalla risposta si capisce che il processo adesso sta partendo e che la ricerca sul mercato («la sollecitazione al mercato a proporre soluzioni ») sarà il primo passo per decidere — «sulla base del progetto di adeguamento a cura del proponente, della relativa tempistica e del canone di locazione richiesto» — se limitare i lavori su corso Sempione. Commenta Peluffo: «La manifestazione d’interesse entro ottobre è un passo in avanti: per renderlo più spedito cercherò in commissione di vigilanza Rai la convergenza degli altri gruppi parlamentari per inserire nel contratto di servizio obiettivi stringenti e tempi certi».
di Oriana Liso