Le proposte di Peluffo. “Sviluppo del territorio e lavoro di qualità”

(da SETTEGIORNI)

Facciamo una chiacchierata con l’onorevole di Rho Vinicio Peluffo, candidato Pd nel collegio plurinominale di Legnano, Abbiategrasso e Rozzano: membro della commissione Attività produttive della Camera e capogruppo in Vigilanza Rai, già assessore alle Attività produttive nella sua città e tanti chilometri nelle gambe su e giù per il nostro territorio. Onorevole, ovviamente mi interessa sapere il vostro programma, ma prima ancora vorrei mi dicesse qualcosa dell’uomo Vinicio Peluffo.

La domanda per me più difficile. Sono di indole riservata. C’è un aneddoto però che penso parli di me sufficientemente. Ho iniziato ad amare la  politica quando ero poco più che un ragazzo, aspettando il giorno del mio diciottesimo compleanno per potermi iscrivere al Pci, proprio nella sede di Rho di via Matteotti. La cosa scatenò del malcontento in casa, ma era una scelta che sentivo dentro. Per me la politica è soprattutto cuore.

Ci parli della proposta del Pd.  

Sviluppo del territorio e della sua economia. Lavoro di qualità. E taglio delle tasse alle famiglie, non ai milionari. Ci siamo lasciati alle spalle una delle più gravi crisi economiche di sempre, grazie agli italiani e grazie al nostro lavoro nelle istituzioni. Oggi in Lombardia – è l’Abi a dircelo – le famiglie e le imprese investono, aumentano i prestiti ottenuti, i risparmi e i depositi. Insomma la ripresa è evidente. Però non tutti ne hanno beneficiato. Ecco, questo è il nostro prossimo obiettivo.

Come raggiungerlo?                             

Vogliamo ridurre il cuneo contributivo di 4 punti in 4 anni (dal 33% al 29%). Introdurre una misura fiscale unica di sostegno alle famiglie con figli che preveda ben 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni. Estendere la misura degli 80 euro alle partite iva e agli autonomi. E portare l’Ires a uno dei livelli più bassi d’Europa. Inoltre introdurremo un salario minimo legale per combattere i lavori sottopagati e creeremo un fondo per la reindustrializzazione. Sono alcune tra le100 proposte che abbiamo presentato.

Beh siamo in campagna elettorale e tutti promettono tutto.

Però ogni nostra singola proposta parte da risultati già raggiunti nella legislatura conclusa. Come un milione di nuovi posti di lavoro certificato dall’Istat. La  quattordicesima per le pensioni basse. Il reddito d’inclusione per le persone in difficoltà. L’eliminazione dell’Imu e della Tasi sulla prima casa. La riduzione dell’Iri, dell’Ires e del cuneo contributivo del lavoro autonomo dal 33 al 25%. Noi siamo quelli che hanno sbloccato i contratti per le forze dell’ordine. Siamo quindi credibili quando diciamo che assumeremo ogni anno 10mila tra carabinieri, poliziotti, finanzieri, agenti penitenziari e vigili del fuoco.

Vabbè ma l’Italia se le può permettere le vostre 100 proposte?

Tutte insieme hanno un costo inferiore alle misure delle leggi di bilancio approvate negli anni 2014-2017. Differentemente dalla Flat tax del centrodestra a trazione salviniana e del reddito di cittadinanza dei 5 Stelle, insostenibili per lo stato delle finanze pubbliche. Senza contare che la prima fa guadagnare i milionari e pagare le famiglie. E la seconda rende più conveniente non lavorare.

Ci parli di una sua battaglia?

Il costo del canone Rai che è passato da 113 a 90 euro. E’ stata la prima dimostrazione del nostro modello “pagare tutti, pagare meno”. Ma c’è anche il tema della Città della scienza sull’area ex Expo: sarà un’occasione di sviluppo per il nostro territorio unica. Ci ho lavorato anima e corpo.

di Stefano Giudici