Lavoro: Peluffo (Pd), per rilancio Paese incentivare reti di impresa

(COMUNICATO)

Incentivare la formazione di reti di impresa, focalizzate sui mercati internazionali, con fondi anche europei. E’ questa la proposta di politica industriale “Piano crescita per reti” presentata oggi alla Camera dei deputati da Vinicio Peluffo, membro Pd della commissione Attività produttive, con il supporto dell’Associazione italiana politiche industriali (Aip). “Per vendere nei mercati globali e fare ricerca – ha detto Peluffo – la dimensione è condizione fondamentale. Si può rivitalizzare il sistema produttivo italiano, raggiungendo importanti obiettivi di crescita reddituale e di sviluppo dell’occupazione, incentivando le aziende ad aggregarsi con il vigente strumento del Contratto di rete, per formare però rigorosamente reti di impresa dotate di soggettività giuridica, focalizzate sui mercati internazionali e con una dimensione minima di 80 addetti. In collaborazione con il direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale Maria Ludovica Agrò, sto verificando la possibilità  di appoggiare la linea di azione con fondi europei” ha concluso Peluffo.

“Secondo dati Infocamere al primo febbraio 2015 – ha spiegato Domenico Palmieri presidente di Aip – le reti di impresa attive in Italia sono 1.969 e coinvolgono 9.842 aziende distribuite in tutte le Regioni, ma con netta preponderanza in Lombardia (2136), Emilia Romagna (1169), Veneto (810), Lazio (685), Abruzzo (598), Puglia (524). Con una crescita di dieci mila reti in 6-7 anni (che è un incremento inferiore alle 1.500 reti annue già oggi raggiunte nei primi mesi di vigenza del Contratto di rete) si avrebbero risultati importanti come circa 880mila nuovi posti di lavoro e un incremento del pil dello 0,8-0,9%. Senza considerare – ha concluso Palmieri – che fissando l’incentivo per rete indicativamente in 500mila euro (cioè più o meno 5 miliardi di euro in 7 anni) i risultati delle simulazioni (che considerano costo degli incentivi, nuovo valore aggiunto e nuova tassazione delle reti) consentirebbero di definire il Piano Crescita per reti a costo zero”.