La ricetta Pd per cavalcare la rivoluzione digitale: formazione e riconversione

(dal GIORNALE DI VIMERCATE)

Sala gremita all’incontro tenutosi al Pirellone “Industria 4.0. La sfida della formazione”, promosso dal Pd lombardo e organizzato dal deputato Vinicio Peluffo e dall’europarlamentare Patrizia Toia. All’iniziativa, a cui hanno preso parte anche l’assessore all’Istruzione di Regione Lombardia Valentina Aprea, l’assessore al Lavoro del Comune di Milano Cristina Tajani, il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale Marco Bussetti e il consigliere di Confindustria Cristiano Radaelli, si è parlato del nostro sistema educativo alla prova della rivoluzione digitale, delle nuove competenze richieste alla luce dei cambiamenti tecnologici e di riconversione di figure professionali.

“La digitalizzazione dell’industria – ha spiegato Vinicio Peluffo della commissione Attività produttive – porterà nel giro di pochi anni una profonda modifica della geografia del mercato del lavoro. Un mutamento che dobbiamo essere pronti a cavalcare se non vogliamo subire. Aumenterà la richiesta di figure qualificate a discapito di lavori manuali poco specializzati e nasceranno nuovi lavori oggi non esistenti. Per questo da un lato stiamo investendo in formazione e, dall’altro, affinché la scuola sia in grado di fornire le competenze tecnologiche necessarie ai nostri ragazzi”.

“In particolare – ha anticipato Peluffo i dati forniti nei giorni successivi dai ministri Calenda, Padoan, Poletti e Fedeli – è stato lanciato il ‘Piano Nazionale Scuola Digitale’ per la formazione di 150mila persone sui temi del digitale e la creazione di 8.400 animatori digitali, coinvolgendo più di 1,3 milioni di studenti e oltre 4.000 istituti. E’ stato avviato il programma Alternanza scuola-lavoro (tramite partnership ad esempio con Fiat, Cisco, Ibm, Toyota, Federmeccanica, Bosch, Trenitalia, Accenture…) che lo scorso anno ha coinvolto un milione e 150mila studenti di cui 90mila su tematiche Industria 4.0 ed è stato previsto il potenziamento degli ITS con l’obiettivo di raddoppiare il numero degli studenti entro il 2020. Sono stati inoltre aperti i bandi per 700 dottorati nell’anno scolastico in corso sul tema Industria 4.0 e finanziati i Cluster Tecnologici Nazionali con 1 miliardo di investimento pubblico-privato. Grazie al sistema duale dell’apprendistato, ad oggi sono stati inseriti nei percorsi formativi 21.297 giovani; oltre 10.600 assunzioni con l’apprendistato di 1° livello e oltre 1.100 con l’apprendistato di alta formazione e ricerca”.

Altro fronte di intervento, come detto, è quello della riconversione delle figure professionali. Nelle nuove fabbriche intelligenti servirà personale in grado di interagire con i nuovi macchinari e soprattutto che capisca come investire sulle nuove tecnologie e come metterle in sicurezza. L’Italia sconta un gap di 2,5 punti percentuali rispetto alla media dell’Ue per quanto riguarda la partecipazione dei lavoratori ai corsi di formazione. “Per invertire la rotta – ha spiegato Peluffo – sarà introdotto un credito di imposta per le spese per la formazione in tecnologie Industria 4.0”.

“Il futuro è già qui – ha concluso il deputato dem – non dobbiamo averne paura. La digitalizzazione può rappresentare un’opportunità fenomenale. Ad esempio, grazie agli incentivi messi in campo dal governo, in particolare il superammortamento al 140% e l’iper al 250%, gli ordinativi interni di beni 4.0 sono cresciuti del 9% nel primo semestre del 2017 su base annua (con picchi del +11,6% per i macchinari) trainando la produzione industriale. Inoltre secondo uno studio presentato al Forum Ambrosetti, se è vero che è a rischio disoccupazione tecnologica nei prossimi 15 anni circa il 15% degli occupati oggi, è anche vero che per ogni posto creato nei settori della tecnologia, delle scienze della vita e della ricerca scientifica, se ne generano per effetti diretti, indiretti e indotti ulteriori 2,1, con un saldo positivo di 40mila posti di lavoro annui. Sta a noi – chi nel mondo della scuola, chi delle istituzioni, chi dell’impresa – lavorare per limitare i rischi e cogliere appieno le opportunità”.